"I Drogati" è il titolo di questa tela di grandi dimensioni datata 1970. Madoi è alla Torre da qualche mese, il suo nuovo studio in questa fase di vita milanese, dopo i quattro anni passati a Parma. E' forse il suo lavoro d' esordio, una raccolta di essere umani letteralmente trovati in strada, o meglio, sotto la Torre. Questo storico monumento, una Torre, appunto, di tre piani terrazzata a merli, si trovava, e si trova tuttora, in un quartiere che in quegli anni e pur essendo in centro Milano era tutto fuorchè "per bene". Anzi, era "per malissimo". Partendo da piazza del Duomo, il tutto si degradava già da in fondo il Sagrato, la grande piazza di fronte alla cattedrale, poi si proseguiva sempre in peggio lungo via Torino e le oscure viuzze laterali, sino ad arrivare allo svincolo con corso Genova. Proseguendo poi a sinistra, già in lontananza appariva la Torre che si stagliava appena sopra le rovine delle Colonne di San Lorenzo. Due archi, dove passava il tram, il 19 per la precisione e ovunque una varia umanità di anime perse, di notte e di giorno. Una goduria per Madoi. Un palcoscenico live dove improvvisare, pescare, risucchiare emozioni, sofferenza e pochissima speranza. Materiale unico.