Madoi reloaded. Madoi appare e scompare. Sembra assente ma poi si ripresenta a scadenze inaspettate, o fissate su calendari delle memorie mai dimenticate anche se sepolte nei vortici della vita. Madoi è sempre stato così. Anche da padre aveva necessità di scomparire, a volte anche per mesi, per poi riapparire impartendoci un crash course di doveri/rigori adattato alla nostra fase di vita in corso e che doveva poi durare sino all' ennesimo ritorno dal suo mondo personale fatto esclusivamente di arte da inseguire e braccare. Ora, oltre che nei nostri sogni o con manifestazioni quasi esoteriche per sfidare le nostre volontà, ricompare in un luogo che ha favorito per un decennio, forse il suo più felice. Sesta. Il prossimo 13 Luglio si celebra il 13 Luglio del 1963, 50 anni fa. Sesta, il villaggio, tutto in festa, obbligato a rendergli omaggio - altro non poteva fare - per aver portato questo paesino sino allora tranquillo alla ribalta delle cronache, mondane e religiose, grazie o per colpa di affreschi che aveva sparso ovunque in paese, ma soprattutto per quelli che avevano sconvolto una piccola parrocchia di montagna, trasformando grigie e opache pareti in un set visivo e sconvolgente con un reload della giornata più importante e tragica del mondo cristiano. Allora Madoi c'era, e la sua minacciosa presenza bastava a far filare tutti in quella giornata ufficialmente impegnativa. Persino l' Arcivescovo di allora, precedentemente immortalato nell' alcova dell' altare, seguiva ossequiosamente il suo copione. Ora Madoi non c'è, non ci sarà neppure il 13 di questo anno. Ma Esiste, come figura seminascosta nell' abside della Chiesa, alta tre metri e intabarrata nel suo pastrano di ordinanza, come allora, lasciata lì apposta, in un autoritratto a memoria di furie infinite nell' ipotetico caso di abbandoni, non memorie, non cura di questo suo patrimonio regalato/imposto in quel decennio tra il '60 e il '70, in cui gli girava così.
Madoi reloaded. Madoi appears and disappears. He seems stuck away, but he comes back unexpected or at times scheduled in never forgotten memories boards, though hidden into the whirl of life. Madoi used to be like that. Even as a father he felt the need to disappear for long periods, reappearing out of the blue just to give us crash courses on duties/orders tailored on our current life stage, to be kept in mind till his umpteenth return from his personal art land where he was too busy in chasing and pursuing his ghosts and inspiration to have time of taking care of us. Now, besides in our dreams, or in sorts of esoteric shows just to frighten us, Madoi reappers in a place he loved for his last ten years of life, may be the most happy ones. Sesta. Next Saturday, 13th July is the day of celebration of another 13th July, of 50 years ago. Sesta, on 13th July of 1963, was a village almost forced - as there was no way to fail the Event - into a festive mood, to pay homage to Madoi for having changed its life course - so far quiet and peaceful - thanks to or owing to his paintings spread not only everywhere in the village, but even in its little Church, making of its grey and dull walls a set for a shocking reload of the most important and awful drama of the Christian world. Madoi was there, that day, and his menacing presence was more than enough to set rule and order in a day formally demanding. Even the Archbishop of that time, dually present as guest of honour and painted in a corner of the Church, had to follow Madoi's script for the day. Now Madoi is no more with them, but he is there nevertheless, in a selfportrait half hidden in the apse of his Church. A 3 meters high threatening figure, covered with a long dark mantel, his usual outfit, as vigil witness of present and future behaviours, as a memento of his fury in the event of neglect or non memories for the heritage he left or forced to accept in those ten years between '60 and '70, when he was in his Sesta mood, feeling like the Governor of the place.