In un angolo, in una stanza vuota.E una porta sghemba che potrebbe rappresentare una via di fuga verso un futuro forse migliore, comunque diverso, nel bene e nel male. E quegli occhi sbarrati sull' assurdità della situazione. Madoi vedeva così nel 1968 lo smarrimento di un bambino in un brefotrofio. Oggi noi vediamo così tutti noi. Ma dove cavolo è finito tutto il nostro ottimismo, il nostro vedere oltre, con gli occhi dritti paralleli, ma sopra, a tutte le nefandezze che ci circondano, quasi a volerle ignorare.
Non vi vedo, non esistete.
E il ridicolo è che noi saremmo capaci, capicissimi di ri-farcela.
Basta che non si affannino ad "aiutarci", a confonderci con vecchie e nuove imposizioni "per il nostro bene".
Ci lascino solo stare, vivere un momento.
Liberi, veramente, di decidere.
Il problema però è che quando decidiamo combiniamo solo disastri.
Perchè anche se liberi - perchè tecnicamente è così - proprio non lo siamo. Ancora.