Sesta, rewind. Riavvolgiamo il nastro dei ricordi. Ebbe inizio nel 1963 l' innamoramento sconsiderato di Madoi per Sesta, un minuscolo paesino nell 'appennino sopra Parma. Quattro o cinque casine, una ventina di persone, una chiesa, dei muri di pietra. Ma a Madoi bastava. Ha cominciato con la Chiesa, dipingendola tutta, soffitto compreso e finendo con il dipingere tutti i muri possibili che incontrava sulla strada chiesa-casa che nel frattempo si era allestito. Poi se ne è andato. Poi siamo andate via anche noi, tentando pure di seppellire i ricordi. E invece, solidi testimoni di quei momenti, piccoli allora, grandiosi ora, hanno tenuto duro, quasi in solitudine in eterni inverni in quel minuscolo posto di montagna, impedendone l' abbandono, richiamando l' attenzione verso quell' opera magicamente comparsa all 'interno di quella Chiesa, più di 40 anni fa e che si stava sgretolando giorno dopo giorno. Grazie a questa caparbia insistenza, magistralmente diretta da Nando Donnini, un ragazzino ai tempi di Madoi, e sin d' allora custode della sua memoria artistica a Sesta, si inaugura il termine di una fase di recupero strategico di questo grande affresco. Il team Esedra, leader nel restauro artistico, dopo il recente straordinario successo del recupero di un altro grande affresco di Madoi a Parma, ha investito il proprio lavoro, il loro prezioso contributo e rara passione nel progetto di riportare allo splendore iniziale questa meraviglia.
Ma non è abbastanza. A questa prima piccola ma importante fase dovrebbe immediatamente seguire un restauro globale di questo affresco, e il più in fretta possibile. Pur potendo contare sulla solidarietà e supporto tecnico burocratico offerti dalle Istituzioni interessate, il reperimento di fondi veri, da aggiungere alla somma sinora raccolta da privati, servita per questo primo passo, è ora di priorità urgente ed assoluta per poter proseguire con quanto risulta doveroso nei confronti di questo prezioso lascito di Madoi. Se ancora non fosse chiaro, questo è un appello di raccolta fondi per chiunque volesse partecipare. Lasciateci aggiungere che se ogni collezionista in possesso di una o più opere di Madoi, il più delle volte avute in regalo da Madoi stesso, partecipasse anche solo con una minima somma, si potrebbe finanziare non solo questo restauro ma sicuramente un altro paio, già identificati e necessari (qui sopra Madoi e Don Rosolo, parroco di Sesta. Sullo sfondo la parte sinistra dell' appena terminato affresco. Fonte Archivi FIWM).
Sesta. Let's rewind the tape of memories. Back to 1963 when Madoi fell desperately in love with Sesta, a tiny village in the highlands of Parma. Four or five little houses, some twenty persons, a church, stone walls. For Madoi it was enough. He started with the Church, painting the paintable, ceiling inclusive, ending to paint all the walls he could find available to/from the residence he had set up in the meantime. Then he went away, we went away, trying to bury all our memories. On the contrary, superb witnesses of those moments, kids in those times, masters now, never gave up, in total loneliness during perennial winters in that little mountain place, trying to avert the effects of neglect and to focus the attention towards that masterpiece magically appeared inside that Church more than 40 years before and which was now crumbling before their eyes day after day. Thanks to this stubborn persistence, directed with masterly skill by Nando Donnini, an early teen in Madoi's time, and from then on guardian of his artistic legacy in Sesta, they are able to unveil in these very days the conclusion of the first phase of the strategic recovery of a part of this great artwork. Esedra Restauri, leader in artistic restoration, on the wave of their recent and exceptional success in restoring a wide church apse painted by Madoi in 1966 in Parma, invested their time, passion and competence in the project of giving back the initial splendour to this wonder. But it is not enough. To this small but important phase it should immediately follow a global restoration of this wide painting, and this should happen fast. Taken for granted the solidarity and technical, bureaucratic support expressed by the local Institutions, the real funds, i.e. money, to be added to the small but significative sum gathered so far amongst private sympathizers, and used for this very first emergency, are now top and urgent priority to be able to continue with the realization of the restoration of this precious legacy left by Madoi. This is definitely an appeal for funds to whomever might be willing to participate. Let us say that, if any collector having one or more Madoi's artworks - in the major cases given by Madoi's himself as presents - would be so kind to give the smallest of sum for each of them, it would certainly be possible to gather an amount large enough to restore more than one project of this kind. (Above, Madoi and Don Rosolo, parish priest of Sesta, source FIWM Archives)