Christmas Time.
Ai tempi di Madoi: un incubo. Non tanto nel periodo sino al 1963. Oltre a essere piccoline, questa prima fase di nostra vita era considerata a.s. -avanti Sesta.
Quella a cui ci riferiamo è l'era d.s. - dopo Sesta. Per chi non lo sapesse, Sesta è tuttora un piccolo borgo nell' alto Appennino parmense, di cui Madoi si era appena impadronito dipengendone tutte le superficie possibili. Proprio quando stavamo assaporando i primi glam Christmas parties della nostra vita, nell'era d.s. nulla poteva venir pensato al di fuori di Sesta, a quei tempi, come ora, abitata da neanche 20 anime, età media 80. Quindi trasferte obbligate da Milano ogni week end, su sino al Ventoso - ex fienile diventato residenza storica di Madoi - che ancora non funzionava completamente, cioè un freddo mortale e che spesso doveva venir raggiunto a piedi, dopo un paio di kilometri nella neve cariche - solo noi - di ogni sorta di beni di conforto, privilegio che non potevamo spartire con nessuno. Sepolte dalla neve in orrende mise con scarponi e golfoni al di là di ogni tentazione, amici - nostri - zero (ci saremmo vendicate in seguito), dovevamo far fronte ad un flusso continuo di orde di guests di ogni tipo, tutti da accudire, ospitare, sfamare. Sesta, ormai resa da Madoi una sua personale ed esclusiva galleria d'arte, ha attirato sin da subito - 1963-1964 appunto - molti visitatori da ogni dove. Invitati o meno, gli ospiti venivano accolti con entusiasmo da un Madoi felice come non mai di veder accrescere la sua corte, fornendogli così spunto per sempre nuovi festeggiamenti, in questo paesino reso magico come una cartolina di Natale. Il tutto iniziava ai primi di Dicembre e si protraeva ben oltre l' Epifania, complice un mood di perenne festa, di magico environment, di gioioso stare e di strade dichiarate, da Madoi, impraticabili, ma solo in discesa. Ma Natali così travolgenti, entusiasmanti e felici non ne abbiamo avuto mai più. Ci manchi.
Christmas Time
Back to Madoi's times, a real nightmare. Not so much till 1963. Besides being just out of childhood, this first phase of our life could be considered b.s - before Sesta. Then came the a.s - after Sesta - era. For the ones who doesnt know what Sesta represented in our lives, it was, and still is, a small village in the highlands of Parma invaded by Madoi's paintings spread all over the possible places. Just when we were tasting the excitments of the first glam Christmans parties of our life, with the upcoming of the a.s era nothing could be planned, envigased or dreamed of outside Sesta, in those times, as now, unhabited by some 20 human souls, average age 80. So we had to accept forced transfers from Milan every single week end, up to Il Ventoso - an ex barn who became the favourite residence of Madoi - not yet in full gear, i.e. freezing cold and which had to be reached on foot for miles in the snow carrying tons of goods, a privilege we couldnt share with noone else. So up and down in bulks of snow in awful outfits like baby bears, no friends (we would have had our revenge later on), while welcoming, taking care of and feeding hordes of guests of any kind flowing over. Sesta, suddenly famous as Madoi's private and exclusive art gallery, attracted since the very start - 1963-1964 - hundreds of visitors from anywhere. Invited or non invited, guests were welcomed by Madoi as happy as a child of having daily suppliers of fresh supporters at his Court, granting so new reasons for new parties, in this little village, magic as a Christmas card, at the end of the civil world.
This personal nightmare started at the beginning of December, lasting well over Epiphany, thanks to a mood of never ending parties, of magic environment, of joyous well being and of roads always considered too dangerous, just in going downhill, by Madoi. The truth is that we never had Christmas so overwelming, amazing and happy like those ones. We miss you.