Friday, November 29, 2013

IL FANTASMINO CELESTE

Questo fantasmino, qui nella  versione di draft maltrattato dal tempo e dall' iniziale incuria di Madoi, ha avuto la sua rivincita nella sua finale collocazione dove, in un fulgore di luce e colore,  ora si confonde con altre centinaia di figure nella grande Vetrata di una sperduta chiesa a Torino. Era la fine degli anni '60 e Madoi, dopo tanti altri progetti felicemente conclusi o messi da parte in quanto disturbanti, ha passato una già torrida estate in quell' inferno di caldo tipico delle vetrerie d'arte, dove effluvi di colate di vetro fuso colorato, fumi e veleni erano come aria fresca per un Madoi mai così gioioso. In una botta di solidarietà filiale ogni tanto passavamo a trovarlo, in quella che allora era periferia, in fondo a viale Corsica - che per i milanesi di allora - noi comprese - era oltre il confine di vita possibile - ma anche  per significargli che ci sentivamo in ostaggio a Milano, vittime della sua verve artistica estiva e tempisticamente inopportuna. Tornando a questa esile figurina, un fantasmino per noi, di un celeste da ectoplasma, visibilmente rassegnata a stare dove non vorrebbe stare, infelice nel dover essere mischiata con altre figure di cui ancora non conosce le sembianze, la storia, il colore e in balia degli umori di Madoi - come noi, del resto -  ci ha rapito l' anima e l' abbiamo adottata. Ora fa parte della nostra vita, come una piccola sorella, testimone di gioie e dolori, ricordi e fughe nel futuro.
The Little Blue Ghost
This little Ghost, here as a draft consumed by time and by the initial Madoi's carelessness, had its /his/her revenge in its/his/her final placement in a profusion of light and colors mingled with a crowd of  other figures in the 200 square meters Vetrata of a lonely Church in Turin. At the end of '60s Madoi, after many other completed projects or artistic good intentions left behind like disturbing elements in his way of living, decided to spend a whole torrid summer in the typical hell of an over- heated art-glassworks , where torrents of colored hot glass, smokes and other amenities were like fresh air for a joyous Madoi.  In shows of good-daughters' attitude we stopped there for two-minutes visits in that hell of a place, located in what it was considered by the Milanese of those times - like us, by the way - the out-outskirt of Milan, at the very end of viale Corsica, i.e. an impassable border line, just to underline the fact that we self-considered like hostages, stuck in Milan victims of his inopportune summer artistic mood.  Back to this slight figure, a little Ghost in our minds, light blue as an ectoplasm, visibly resigned to stay where she (?) wouldnt want to stay, looking unhappy for having to be mingled with other still unknown figures, sorting out from the unpredictable Madoi's behaviour - so like us! - enraptured our minds and we have adopted her (?).  Now she is part of our life, like a little sister, witness of our joy and sorrow, remembrance and escapes in the future.